Ritorno da Cefalonia - Isola della Memoria per la Pace nel Mediterraneo
Presentazione del progetto editoriale
Presentazione del progetto editoriale
“ITINERARIO della MEMORIA”
Avellino, presso la Camera del Lavoro della CGIL
Avellino, presso la Camera del Lavoro della CGIL
venerdì 18 giugno 2010
Presiede:
Prof. Francesco Barra (Università di Salerno)
Saluti:
Vincenzo Petruziello (Segretario CGIL Avellino)
Giovanni Marino (Responsabile Archivio Storico)
Bruna De Paula (Associazione italo-greca di Cefalonia "Mediterraneo")
Proiezione del filmato del Viaggio della Memoria a cura di:
Marco Delli Gatti, Giovanni Gallo, Simona Matteo, Francesco Spagnoletti
Relazione della Dott.ssa Isabella Insolvibile (Istituto Campano per la Storia della Resistenza):
"L'eccidio di Cefalonia"
Conclude: Michele Gravano (Segretario CGIL Campania)
Presentazione del progetto editoriale dell'Associazione Mediterraneo:
ITINERARIO della MEMORIA
Presiede:
Prof. Francesco Barra (Università di Salerno)
Saluti:
Vincenzo Petruziello (Segretario CGIL Avellino)
Giovanni Marino (Responsabile Archivio Storico)
Bruna De Paula (Associazione italo-greca di Cefalonia "Mediterraneo")
Proiezione del filmato del Viaggio della Memoria a cura di:
Marco Delli Gatti, Giovanni Gallo, Simona Matteo, Francesco Spagnoletti
Relazione della Dott.ssa Isabella Insolvibile (Istituto Campano per la Storia della Resistenza):
"L'eccidio di Cefalonia"
Conclude: Michele Gravano (Segretario CGIL Campania)
Presentazione del progetto editoriale dell'Associazione Mediterraneo:
ITINERARIO della MEMORIA
L’intervento del Vicepresidente, Bruna De Paula, che dopo aver portato i saluti del nostro Presidente, la Dott.ssa Clotilde Perrotta, e di tutti i soci della Mediterraneo, ha brevemente parlato dell’Itinerario della Memoria:
"Il motivo principale che ha spinto mi ha spinto a realizzare una guida alle località di Cefalonia legate alla memoria dei militari italiani scaturisce dalla continua richiesta su come raggiungere ed individuare i luoghi dove erano avvenuti i massacri da parte dei visitatori, soprattutto gli italiani, della mostra-museo questo fin da primi anni di apertura. Se è facile riuscire a spiegare a parole dove si trova un paese, o almeno che direzione occorre prendere, non lo è altrettanto spiegare dove si trova una cava o un uliveto senza avere una cartina tra le mani, l’alternativa è quella di accompagnare personalmente la persona sul luogo, cosa che abbiamo fatto diverse volte, ma non sempre è possibile. Fin da subito, quindi, s sentì l’esigenza e la necessità di realizzare una guida corredata sia di cartine stradali e di fotografie che di un testo documentato. Nessuno di noi era, naturalmente, in grado di concretizzare una cosa del genere, non essendoci tra noi alcuno storico né cartografo. Siamo quindi enormemente grati a Paolo Paletti che ha voluto aiutarci in questo progetto, offrendoci tutta la sua conoscenza e documentazione acquisita in tanti anni di ricerche sui fatti avvenuti a Cefalonia durante la II Guerra Mondiale.
Per la cartografia, invece, ci siamo dovuti accontentare della sottoscritta. Grazie alla mia professione, sono architetto, ho almeno una qualche dimestichezza con mappe topografiche e planimetrie e riesco a fare qualche “ritocco” sulle stesse grazie alla conoscenza e l’uso frequente di qualche programma di disegno. Ovviamente non è solo per la competenza tecnica che ho curato l’itinerario insieme a Paolo Paoletti, ho anche alle spalle 10 anni di “volontariato della Memoria”, ho curato e allestito la mostra di Cefalonia per l’Associazione “Mediterraneo”.
Molte sono state le difficoltà incontrate nel redigere l’Itinerario della Memoria. Oltre ad essere trascorsi troppi anni e non ci sono più testimoni ancora in grado di dare informazioni valide data l’età avanzata, dopo il distruttivo terremoto del 1953 interi paesi furono ricostruiti in altre posizioni, Ad Argostoli città, poi, anche il tracciato stradale fu completamente stravolto con la ricostruzione post terremoto. Per nostra fortuna, nel 1948, iniziarono i rilievi per la stesura di un Piano Regolatore della città, che fu pubblicato nel febbraio del 1953, e all’Ufficio Tecnico Urbanistico di Argostoli sono conservate quasi tutte le planimetrie che abbiamo potuto consultare e fotocopiare. Solo così, infatti, è stato possibile stabilire con certezza dove si trovavano alcuni edifici di Argostoli nel 1943.
In questi 10 anni ci sono state fatte tante promesse da istituzioni italiane, da Presidenti di regioni, da decine di sindaci, assessori e consiglieri comunali, sono stati così tanti che non ricordo nemmeno più i nomi delle città, tutte promesse non mantenute. Tra i progetti che non riuscivamo a realizzare per mancanza di fondi avevamo l’Itinerario della Memoria e siamo quindi molto grati alla CGIL di Avellino che ha deciso di finanziare il nostro progetto editoriale.”
"Il motivo principale che ha spinto mi ha spinto a realizzare una guida alle località di Cefalonia legate alla memoria dei militari italiani scaturisce dalla continua richiesta su come raggiungere ed individuare i luoghi dove erano avvenuti i massacri da parte dei visitatori, soprattutto gli italiani, della mostra-museo questo fin da primi anni di apertura. Se è facile riuscire a spiegare a parole dove si trova un paese, o almeno che direzione occorre prendere, non lo è altrettanto spiegare dove si trova una cava o un uliveto senza avere una cartina tra le mani, l’alternativa è quella di accompagnare personalmente la persona sul luogo, cosa che abbiamo fatto diverse volte, ma non sempre è possibile. Fin da subito, quindi, s sentì l’esigenza e la necessità di realizzare una guida corredata sia di cartine stradali e di fotografie che di un testo documentato. Nessuno di noi era, naturalmente, in grado di concretizzare una cosa del genere, non essendoci tra noi alcuno storico né cartografo. Siamo quindi enormemente grati a Paolo Paletti che ha voluto aiutarci in questo progetto, offrendoci tutta la sua conoscenza e documentazione acquisita in tanti anni di ricerche sui fatti avvenuti a Cefalonia durante la II Guerra Mondiale.
Per la cartografia, invece, ci siamo dovuti accontentare della sottoscritta. Grazie alla mia professione, sono architetto, ho almeno una qualche dimestichezza con mappe topografiche e planimetrie e riesco a fare qualche “ritocco” sulle stesse grazie alla conoscenza e l’uso frequente di qualche programma di disegno. Ovviamente non è solo per la competenza tecnica che ho curato l’itinerario insieme a Paolo Paoletti, ho anche alle spalle 10 anni di “volontariato della Memoria”, ho curato e allestito la mostra di Cefalonia per l’Associazione “Mediterraneo”.
Molte sono state le difficoltà incontrate nel redigere l’Itinerario della Memoria. Oltre ad essere trascorsi troppi anni e non ci sono più testimoni ancora in grado di dare informazioni valide data l’età avanzata, dopo il distruttivo terremoto del 1953 interi paesi furono ricostruiti in altre posizioni, Ad Argostoli città, poi, anche il tracciato stradale fu completamente stravolto con la ricostruzione post terremoto. Per nostra fortuna, nel 1948, iniziarono i rilievi per la stesura di un Piano Regolatore della città, che fu pubblicato nel febbraio del 1953, e all’Ufficio Tecnico Urbanistico di Argostoli sono conservate quasi tutte le planimetrie che abbiamo potuto consultare e fotocopiare. Solo così, infatti, è stato possibile stabilire con certezza dove si trovavano alcuni edifici di Argostoli nel 1943.
In questi 10 anni ci sono state fatte tante promesse da istituzioni italiane, da Presidenti di regioni, da decine di sindaci, assessori e consiglieri comunali, sono stati così tanti che non ricordo nemmeno più i nomi delle città, tutte promesse non mantenute. Tra i progetti che non riuscivamo a realizzare per mancanza di fondi avevamo l’Itinerario della Memoria e siamo quindi molto grati alla CGIL di Avellino che ha deciso di finanziare il nostro progetto editoriale.”